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Basili, in un film il regista parte dalla scena
direttore festival Prima Scena, 'Ho avuto ottimi maestri'
"Considero la scenografia un'arte multidisciplinare che ha avuto un grande sviluppo, divenendo una forza trainante per molti ambiti artistici e tecnologici. Le Marche sono la culla di questo straordinario mestiere e Prima Scena è il festival che vuole far conoscere le radici marchigiane della scenografia. Sono felice di essere al timone di questa nave nella quale porterò le mie conoscenze e la mia esperienza". Lo ha raccontanto all'ANSA Giancarlo Basili, scenografo teatrale e cinematografico, nuovo direttore artistico del festival Prima Scena, kermesse dedicata alla scenografia con primi appuntamenti dal 9 all'11 maggio a Potenza Picena. Ha lavorato a teatro e al cinema con i più grande artisti e ha ricevuto 18 nomination ai David di Donatello e 10 candidature ai Nastri D'Argento. Del suo mestiere spiega: "La prima persona che viene chiamata dal regista è lo scenografo che ha il compito di ambientare il testo. Se è necessario si costruisce totalmente la scena, come è avvenuto per il Rione Luzzati di Napoli ne "L'amica geniale". Nelle mie scenografie cinematografiche, anche quando utilizzo luoghi esistenti, amo dare un tocco personale che faccia rimanere quella scena nell'immaginario di chi guarda". E poi apre il cassetto dei ricordi: "Ho avuto la fortuna di avere ottimi insegnanti. Ricordo le lezioni di disegno dal vero di Giuseppe Pende alla Scuola d'Arte di Fermo fondata da Umberto Preziotti e poi quelle all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Erano gli anni della contestazione studentesca e il clima bolognese era in grande fermento. Iniziai subito a lavorare come fondalista al teatro Comunale di Bologna portando avanti anche una mia produzione di dipinti su tela durata fino al 1978. Da queste prime esperienze sono giunto ad avere un laboratorio di scenografia nel quale ho lavorato per venticinque anni. Poi è arrivato anche il cinema nel quale ho portato tutta la mia esperienza teatrale". C'è anche il legame mai interrotto con la sua regione: "Le Marche sono una regione difficile da raccontare. Per tradizione il marchigiano è un uomo del fare e non ama mettersi in scena, anzi, riserva a pochi amici la condivisione del suo operato- aggiungo lo scenografo-. Davanti all'infinito pianta sempre una siepe che lascia intravedere ben poco. Questo è accaduto anche con importanti primati come i "Cento teatri" e la scenografia; nonostante queste eccellenze fossero documentate non sono mai state valorizzate a pieno. Prima Scena è nata proprio per questo, iniziare a far conoscere quel mondo nascosto. Nessuno spot o filmato potranno mai raccontare la dedizione quasi sacra al lavoro dei marchigiani, occorre un palco diverso". Non manca un consiglio per i giovani che oggi volessero avvicinarsi a questo lavoro: "Ogni carriera nasce dalla conoscenza di un mestiere e ogni mestiere è fatto di regole scritte e non scritte. Le seconde sono quelle che appartengono alla capacità di relazionarsi con gli altri. Queste sono le due gambe che fanno andare avanti i progetti, poi ci deve essere la volontà di ricerca e di scoperta, un moto costante, una capacità di navigazione in squadra che permette le traversate più difficili e la conquista della meta. In fine ci sono anche i fuoriclasse, ma sono l'eccezione che conferma la regola. Un genio che non abbia accanto persone pazienti, che ne sappiano valorizzare le idee, resta un fiore nel deserto".
L.Stucki--VB