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Segnali radio e gas le firme che ET userebbe per trovare laTerra
Insieme a luci delle città, laser, isole di calore e satelliti
Segnali radio e gas inquinanti, insieme alle luci delle città, i laser, le isole di calore e i satelliti, costituiscono le cosiddette 'firme tecnologiche' più evidenti della Terra: sono quelle che permetterebbero ad una civiltà aliena di trovare il nostro pianeta e di capire che è abitato da forme di vita intelligenti e dotate di una tecnologia evoluta. A identificarle è stato lo studio guidato dall'americano Seti Institute (Search for Extra Terrestrial Intelligence), pubblicato sul The Astronomical Journal. Ripetere questo genere di analisi a distanza di tempo, man mano che la tecnologia avanza e l'impatto umano sul nostro pianeta cambia, può fornire nuove prospettive e aiutare anche ad affinare gli approcci utilizzati per la ricerca di vita extraterrestre. I ricercatori guidati da Sofia Sheikh hanno costruito modelli teorici che, per la prima volta, tengono conto di più tipologie di tecno-firme contemporaneamente, invece che prenderne in considerazione una per volta. I dati hanno rivelato che le firme più facilmente rilevabili sarebbero i segnali radio, come quelli emessi dal grande radiotelescopio di Arecibo, a Porto Rico, ormai non più in funzione a causa dei gravi danni subiti nel terremoto del 2020. Tali segnali sarebbero infatti visibili anche a grandi distanze da strumenti simili a quelli in nostro possesso, probabilmente fino a 12mila anni luce dalla Terra. Subito dopo ci sono le firme 'atmosferiche' dei gas inquinanti, come il biossido di azoto, che sono diventate più facilmente identificabili negli ultimi anni grazie a strumenti come il James Webb Space Telescope, di Nasa, Agenzia Spaziale Europea e Canadese, e che lo saranno sempre più in futuro, ad esempio con l'Habitable Worlds Observatory, un altro telescopio spaziale in via di sviluppo alla Nasa che potrebbe arrivare al lancio non prima del 2040. Questo potente dispositivo potrebbe rilevare le emissioni inquinanti fino a 5,7 anni luce di distanza, appena oltre la stella più vicina a noi dopo il Sole, Proxima Centauri. Infine, man mano che ci si avvicina alla Terra, diventerebbero visibili molte altre tecno-firme dell'uomo, come le luci delle grandi città, i segnali laser, le isole di calore e la moltitudine di satelliti in orbita intorno al nostro pianeta. "Non dovremmo mai dare per scontato che altre forme di vita e di tecnologia sarebbero esattamente simili alle nostre - dice Macy Huston dell'Università della California a Berkeley, tra gli autori dello studio - ma quantificare cosa significa quel 'nostre' può aiutare a mettere nella giusta prospettiva le ricerche".
D.Schlegel--VB