Volkswacht Bodensee - Cure palliative, prima stanza multisensoriale Snoezelen Sardegna

Cure palliative, prima stanza multisensoriale Snoezelen Sardegna
Cure palliative, prima stanza multisensoriale Snoezelen Sardegna

Cure palliative, prima stanza multisensoriale Snoezelen Sardegna

Al S,Giovanni di Dio Cagliari, riduce ansia e dolore fino al 40%

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È stata chiamata "Stanza Serena": è la sala multisensoriale-Snoezelen, una parola olandese che richiama il termine "rilassare". Già, perché in questo innovativo spazio nel centro di Cure palliative e Terapie del dolore del San Giovanni di Dio, primo in Sardegna, i pazienti vivono un'esperienza diversa e rilassante durante le loro terapie. "Questa stanza si chiama Serena non solo perché è rassicurante - spiega l'oncologa palliativista Maria Cristina Deidda, referente del centro dell'Aou di Cagliari - ma anche perché prende il nome di una nostra giovane paziente, che ci ha lasciato di recente: questo ambiente nasce grazie alla donazione dei suoi genitori all'associazione di volontariato no profit ODV "Vestiamoci di Vita"». Il centro di Cure palliative e Terapia del dolore del San Giovanni di Dio registra ogni anno circa 6mila accessi. "Questo è un luogo speciale - prosegue la dottoressa Deidda - dove i bambini e gli adulti con gravi disabilità, o altre patologie debilitanti come le oncologiche avanzate sono immersi in un ambiente con luci, colori, suoni, odori, vibrazioni e oscillazioni opportunamente modulate, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita incidendo su umore e comportamento". Qui, spiega Gabriele Finco, direttore di Anestesia e Rianimazione dell'Aou di Cagliari, "i cittadini e le cittadine possono usufruire di una stimolazione dei cinque sensi primari che, agendo simultaneamente a livello della corteccia cerebrale, ne favoriscono il rilassamento e la riduzione del dolore cronico avvertito". Le stanze Snoezelen, dice ancora la specialista, "sono adatte ad ogni età e a vari tipi di disabilità. L'esperienza in ambienti multisensoriali determina miglioramenti, nel paziente, nell'area dell'aderenza alla terapia, della concentrazione, dell'interazione comunicativa con i curanti e della qualità della vita avvertita". Al San Giovanni di Dio, aggiunge la palliativista, "utilizziamo questa stanza per i pazienti in cure palliative precoci e terminali, durante le terapie di supporto nel day service. Tra l'altro, ricerche condotte su pazienti hospice/lungodegenza, che hanno passato un'ora o più nella stanza multisensoriale, testimoniano una significativa riduzione dell'ansia e fino al 40% del dolore".

T.Zimmermann--VB